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  CHI SIAMO:  

“solo questo possiamo in questo momento farti presente, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo” 

 

La parola Kabuki è formata dagli ideogrammi: 歌 ka (canto), 舞 bu (danza), 伎 ki (abilità) che corrispondono anche all’equivalente fonetico del verbo “essere fuori dall’ordinario”.

Ci occupiamo di ricerca teatrale e sperimentazione attraverso le nostre produzioni e il lavoro di formazione con i laboratori.

 

Teatro per noi è una forma di resistenza, dove conta più il percorso che la meta, dove l’unica costante è la ricerca di verità.

Che cosa ci tiene lì, sulla “scena”, contro ogni buon senso? Forse il tentativo di condividere con gli altri, con il “pubblico” - un mondo in miniatura seduto dall’altra parte della linea - il viaggio che facciamo tutti insieme, come esseri viventi, proprio in questo momento; un’immagine che ci faccia sentire ed essere veri; un gruppo di lavoro in cui ciascuno si senta e sia davvero libero, perché si possa diventare un unico corpo, un’unica voce.

Realizzare un furto di tempo, moltiplicare lo spazio avuto in sorte - tutta una vita in un’ora di spettacolo - raccontare una storia che sia universale, diventare un tramite in un rito di conoscenza e condivisione.

Percepire il proprio posto del mondo.

La vita che si avverte fluida e potente, la sensazione di libertà, il gusto contagioso, come una risata profonda che si sente salire dall’interno, qualcosa che sta tra la paura e la felicità.

 

Il metodo utilizzato per i corsi si basa sul sistema di Stanislavskij, filtrato dalle ricerche di Jerzy Grotowsky, Eugenio Barba, Lee Strasberg e dalle esperienze dei maggiori pedagoghi teatrali del Novecento,.

Ricerchiamo una recitazione realista, che permetta di vivere in scena una vera esperienza di vita, per creare personaggi vivi, per agire e reagire in maniera organica, smettendo di “recitare” e iniziando a essere.

Gli allievi sono accompagnati attraverso un percorso che permette loro di esplorare le proprie potenzialità, di coltivare la propria presenza, la propria libertà e consapevolezza emotiva e corporea, perché corpo e mente lavorino insieme e non in antagonismo, perché ciascuno trovi la propria chiave interpretativa, la propria verità attoriale.

Attraverso il training, il lavoro sulla memoria sensoriale ed emotiva, l’improvvisazione, l’attore  allena la propria abilità creativa, la propria capacità di percepire con esattezza e consapevolezza le proprie emozioni e sensazioni, imparando la “tecnica” che gli permetterà di trovare la massima sincerità interpretativa.

Silvia Zacchini attrice, regista e formatrice teatrale, inizia la sua formazione giovanissima, sotto la guida del maestro argentino Manuel Ferreira, nella compagnia del Teatro Invito di Lecco; si diploma a Milano presso la storica scuola-laboratorio diretta da Raul Manso, allievo di Fessler, Strasberg e Grotowsky e pioniere del metodo Strasberg in Italia; studia training fisico con Massimiliano Cividati (Accademia dei Filodrammatici di Milano, allievo di Grotowsky, Carrera e Karpov), perfezionandosi in seguito a Londra con Jackie Snow (RADA); studia teatro danza con Elisabetta Faleni (Teatro alla Scala, Teatro Bolshoi, Tanztheater Wuppertal), danza classica e contemporanea con Paola e Cristina Romano (Royal Academy of Dance, Alvin Ailey American Dance) e tecnica vocale con Rebecca Clark Carey (RADA) e Ambra d’Amico (Accademia dei Filodrammatici di Milano).

Ha lavorato come attrice in numerose produzioni, in Italia e all'estero, soprattutto di teatro sperimentale e di ricerca.

Ha studiato Lettere Classiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

All’attività teatrale affianca quella di critico musicale e letterario per la storica rivista Rockerilla.

Da qualche anno vive e lavora nel piacentino.

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SILVIA ZACCHINI

Francesco Ghezzi dimostra uno spiccata vocazione musicale e per il canto fin da bambino, iniziando a studiare musica da giovanissimo ed entrando nel coro del Leone XIII di Milano già durante le scuole elementari; poco più tardi si inserirà anche in un coro gospel.

Affianca allo studio del canto quello di chitarra e basso elettrico; frequenta il Conservatorio Verdi di Milano, canto lirico e composizione; in seguito prosegue lo studio del canto, jazz e lirico, sotto la guida del Maestro J.Tempesta e si diploma in canto moderno presso la storica scuola N.A.M. di Milano.

Si perfeziona in tecnica vocale con Rebecca Clark Carey (RADA) e Ambra D’Amico (Paolo Grassi, Accademia dei Filodrammatici, Teatro Stabile di Genova) grazie alla quale inizia un percorso di ricerca vocale che lo porterà anche ad approfondire lo studio sui canti popolari e sulla vocalità rituale. 

Alla formazione vocale e musicale affianca quella teatrale lavorando e studiando con vari maestri tra i quali Raul Manso, Roberta Carreri e Danio Manfredini. 

Inizia un percorso di perfezionamento nella tecnica Linklater e, per ampliare la sua espressività fisica, intraprende lo studio della danza butoh.

È ininterrotta la sua attività di cantante, musicista, compositore, attore e performer: negli anni collabora con decine di band e artisti, in Italia e all’estero, spaziando dal punk-rock al jazz, dalle produzioni per teatro all’alt-rock.

Crea il progetto musicale Alcova e pubblica per Stigmata Records "Muscolo Cuore" che raccoglie un ottimo consenso di critica e di pubblico - l’Italian Alternative Chart lo nomina come miglior disco e miglior esordio italiano - arrivando a essere definito uno degli artisti più promettenti del panorama indipendente italiano; nel 2015 pubblica Il Sole Nudo che viene definito dalla critica uno dei dischi più interessanti dell’anno, raccogliendo recensioni ottime e ampi riscontri di pubblico, e con il quale incassa consensi importanti, tra cui l’anteprima su XL La Repubblica del primo singolo Damasco e l’esclusiva del video di Cannibali, secondo estratto, per la storica rivista musicale Rockerilla. 

Negli anni collabora con numerosi artisti ed etichette discografiche come compositore e musicista, come attore si esibisce in innumerevoli performance teatrali e musicali; si è occupato anche di selezione musicale partecipando all’organizzazione di concerti e rassegne musicali. 

All’attività di musicista affianca quella di formatore teatrale, attore e regista.

Da tre anni è coinvolto, come regista e conduttore teatrale, in un progetto sulla Resistenza tedesca al nazismo che vede coinvolti gli studenti dell’ISII Marconi di Piacenza e il professor Nicola Montenz, in collaborazione con l’istituto Italo-Tedesco, la Fondazione di Piacenza e Vigevano e la Regione Emilia Romagna.

Coltiva da sempre lo studio della fotografia e delle arti grafiche, retaggio della famiglia di editori.

Ha studiato Storia Antica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Da qualche anno vive e lavora nel piacentino.

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FRANCESCO GHEZZI
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